Regione abruzzo

Regione: Direr ricorre al Tar su incarichi dirigenziali

La Direr, la federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri direttivi delle Regioni aderenti alla Cosmed, come annunciato, ha presentato ricorso al Tar per l’annullamento della delibera della Giunta regionale recante “Approvazione schema di avviso per il conferimento degli incarichi dirigenziali“, con la quale «l’amministrazione regionale intende coprire con urgenza le posizioni ancora vacanti (dirigenziali)» e del successivo bando.

«Il sindacato – si legge in una nota della segreteria della Direr Abruzzo – si oppone ad ogni forma di selezione del personale dirigenziale che non rispetti le forme legittime di selezione concorsuale. Tutti sappiamo che l’ammissione ai ruoli della PA passa per concorso pubblico trasparente per titoli e esami, mentre un avviso, come quello approvato dalla Giunta regionale, senza criteri di scelta predefiniti e senza individuazione del posto messo a concorso, lascia in mano all’Amministrazione una discrezionalità non prevista dalle norme e non condivisibile e contraria alla trasparenza di ogni decisone che la Giunta andasse ad assumere».

«Anche nelle procedure di mobilità di altri enti, la certezza della equiparazione fra ruolo assegnato nell’ente di appartenenza e quello che si ricopre o si andrà a ricoprire in Regione – si legge nella nota – deve seguire una scrupolosa attività di verifica da verificare sia oggi che per il passato. La Direr ribadisce che nella PA si entra per concorso e che il posto da coprire e i criteri di selezione delle domande devono essere chiari e predefiniti».

«Al possibile ingresso dei colleghi delle Province – prosegue il sindacato – deve essere assicurata ogni tutela di certezza del posto di lavoro; pertanto non si possono equiparare vincitori di concorso, quali i dirigenti delle Province, a personale da selezionare a chiamata diretta, come avviene negli atti impugnati».

«Fermo restando il merito giuridico la cui trattazione è propria delle Parti nelle sedi preposte, si sottolinea – aggiunge la nota – che in questo difficile momento per l’equilibrio finanziario delle Regioni, considerato anche il recentemente brusco richiamo del presidente Renzi alle Regioni, la riduzione delle posizioni dirigenziali in Regione da sempre richiesta dalla Direr con il conseguente contenimento dei costi gestionali, in assenza di stringenti necessità, più che una scelta appare una necessità, una scelta densa di significati etici e politici».