Attualità

Pescara, i migranti? Volontari d’Abruzzo

Impiegare i migranti accolti nella provincia di Pescara come volontari, in lavori utili per la collettività, offrendo loro una serie di servizi, a partire da un corso di lingua italiana: è quanto prevede il protocollo d'intesa siglato stamani tra Prefettura, Comune, Caritas e cooperativa Eta Beta.

Verrà dunque replicata anche a Pescara l' iniziativa già sperimentata in altre zone d'Italia.

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Alla firma, in Prefettura, hanno preso parte, tra gli altri, il Prefetto, Vincenzo D'Antuono, il sindaco, Marco Alessandrini, il delegato Caritas Abruzzo-Molise, don Marco Pagniello, ed il presidente di Eta Beta, Daniele Fabbrizi. Nel Pescarese, secondo i dati di Palazzo del Governo, sono 353 i migranti attualmente presenti nelle diverse zone del territorio, tra Pescara, Montesilvano, Città Sant'Angelo, Penne e Caramanico Terme.

I migranti che decideranno di firmare il contratto di volontariato, in base alle proprie competenze, effettueranno lavori utili alla collettività, come, ad esempio, piccola manutenzione o attività nelle scuole, nei musei e nei parchi. Spetta al Comune di Pescara, in sinergia con le associazioni e le organizzazioni di volontariato, il compito di individuare i servizi che potranno essere svolti dai cittadini stranieri.

«È un'iniziativa che rientra nel programma del Governo e del ministero dell'Interno per aiutare la crescita della nostra comunità e per far sì che le persone e i nuovi cittadini arrivati - spiega il Prefetto - riescano a capire ancora meglio in che contesto hanno scelto di vivere e cosa possono fare anche loro per migliorare la convivenza».

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