Evvè 2015, una piazza giovane

di Giovanni Baiocchetti

Musica, cultura, integrazione. Sono le tre parole d’ordine dell’edizione 2015 di Evvè, una delle piazze giovani della 721esima Perdonanza Celestiniana, in programma da oggi al 27 agosto. Per tre giorni, gruppi musicali emergenti del panorama cittadino e di fuori città (come i Metrò), un contest letterario, un aperitivo culturale, dj set e la band seconda classificata allo scorso Sanremo Giovani, i Kutso, apprezzati ormai a livello nazionale, animeranno Piazza Santa Margherita, più conosciuta dagli aquilani come Piazzetta dei Gesuiti.

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Ad organizzare la manifestazione è l’associazione giovanile di promozione sociale “Giovine L’Aquila”, una delle associazioni promotrici della consulta giovanile nonché unica associazione giovanile cofondatrice dell’urban center, attiva dal 2012 in città con eventi, progetti e iniziative di vario tipo: lo scorso inverno, per esempio, ha garantito agli studenti universitari la possibilità di usufruire di un’aula studio nei pressi di San Bernardino quando le strutture dell’ateneo aquilano erano chiuse per le vacanze di Natale.

“I temi delle passate edizioni, che presero luogo in Piazza San Bernardino, erano musica, cultura e sport nel 2013 e musica, cultura e teatro nel 2014” ci dice Stefano Vecchioli, responsabile eventi e portavoce della Giovine L’Aquila.

“Quest’anno – continua Vecchioli – ci siamo adattati al tema scelto per questa edizione del giubileo aquilano, quello dell’integrazione, ed alcuni mesi fa abbiamo lanciato un premio letterario; l’accezione che abbiamo voluto dare al termine è quella dell’integrazione nei nuovi luoghi della vita post-sisma, come i progetti CASE, abbiamo voluto calare questo tema così ampio sulla particolare situazione di trasformazione che L’Aquila sta vivendo in questi anni. Al di là dello spazio dedicato alla premiazione dell’elaborato vincitore, avremo modo di leggere tutti i testi dei ragazzi che hanno risposto all’iniziativa durante un aperitivo letterario, in programma domani alle 18:00.”

“L’importanza di riflettere su questo tema – conclude il portavoce – viene dal desiderio di capire e condividere come ognuno di noi vive il ritorno negli spazi che ci hanno visti crescere fino al 2009 ma che stanno pian piano cambiando volto. La nostra generazione ha vissuto una spaccatura notevole tra il prima e il dopo ed ha a che fare con queste due realtà completamente diverse.”

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