Attualità

Un parco abruzzese per il ‘volontario ad Auschwitz’

Una sobria cerimonia e una palpabile commozione tra i rappresentanti polacchi per l'inaugurazione del giardino pubblico di Vicoli, il più piccolo centro della provincia di Pescara, che è stato intitolato al capitano Witold Pilecki (1901-1948), il 'volontario' ad Auschwitz.

Il borgo ha così ricordato, per la prima volta al di fuori della Polonia, l'eroismo di un uomo che, unico, si fece rinchiudere nel lager per testimoniare al mondo ciò che accadeva dietro al filo spinato e per creare un movimento organizzato di resistenza. E' stato Pilecki il primo in assoluto a rivelare gli orrori di Auschwitz, attraverso un rapporto dettagliato che fece filtrare all'esterno e arrivare al Governo polacco in esilio a Londra, attraverso Stoccolma, nel marzo 1941, ma quel racconto venne ritenuto "esagerato".

L'amministrazione comunale di Vicoli ha così motivato l'omaggio a Pilecki: «Ci sono uomini che sanno trovare la via dell'onore e della giustizia nel buio della barbarie. Ci sono uomini capaci di correre rischi inimmaginabili per non far mai spegnere la fiammella della speranza. Witold Pilecki è stato un faro della libertà che i grandi totalitarismi del Novecento hanno provato a spegnere per mantenere l'Europa di allora nelle tenebre della dittatura. Pilecki ha rappresentato e rappresenta tutti i valori dell'umanità a fondamento dell'Europa di oggi libera e democratica. Rendiamo omaggio al volontario ad Auschwitz affidandone il nome a un giardino, in cui la natura possa ricordare alle nuove generazioni il valore assoluto del sacrificio della sua vita agli ideali più alti. E' grazie a uomini come lui se conosciamo il significato della parola 'Libertà"».

L'ambasciatore di Polonia, Tomasz Orlowski, è rimasto colpito dal fatto che la lapide incisa su pietra della Majella dai rinomati scalpellini abruzzesi e donata dall'Unione nazionale delle Pro Loco recasse in testa la '[i]kotwica[/i]': si tratta di un logo a forma di àncora, con una 'P' sovrapposta a una 'W', che era il simbolo della resistenza del popolo polacco agli invasori nazista e sovietico. Il governo comunista ne proibì l'uso fino alla caduta del muro di Berlino. E' la prima volta che tale simbolo compare su un monumento in Europa.

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«Siamo orgogliosi di celebrare oggi Witold Pilecki, martire della libertà, affinché l'esempio di questo illustre personaggio sia di insegnamento ai nostri ragazzi», ha detto il sindaco di Vicoli Catia Campobasso nel corso della cerimonia. «Quello di oggi - ha aggiunto - è un segno tangibile del rapporto stretto tra i nostri popoli: come non ricordare ad esempio la conquista di Montecassino da parte del secondo Corpo d'armata polacco. Uno dei più piccoli borghi d'Abruzzo fa così il suo tributo ad uno dei più grandi eroi della storia».

Secondo lo storico Marco Patricelli, autore del libro 'Il Volontario' (Laterza) che ha fatto conoscere la storia di Pilecki in Occidente, «se Pilecki fosse stato inglese o americano sarebbe diventato una celebrità mondiale e invece della sua storia non si è saputo nulla per quasi 60 anni per colpa della 'damnatio memoriae'. Alla fine però la storia si è vendicata grazie alla caduta del muro di Berlino e la riabilitazione della sua figura».

Per l'ambasciatore polacco a Roma Tomasz Orlowski, «il fatto che la figura eccezionale del martire dei due totalitarismi venga ricordata qui, sta a significare che anche un piccolo comune d'Abruzzo come Vicoli ha saputo riconoscere nell'azione di Pilecki i valori universali di un uomo onesto e coraggioso». «Consentitemi di ringraziarvi tutti - ha sottolineato - per questa intitolazione: il vostro gesto indica la strada giusta soprattutto per noi cittadini europei».

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il viceprefetto di Pescara Mara De Cesare, il vicepresidente della Provincia di Pescara Luciano Di Lorito, il comandante provinciale dei carabinieri Paolo Piccinelli. Assenti i rappresentanti della Regione Abruzzo.

La notizia dell'intitolazione del parco ha suscitato clamore e commozione in Polonia, mobilitando anche la troupe della tv nazionale polacca, la [i]TVP[/i], arrivata in Abruzzo per riprendere l'evento e per renderne partecipi i connazionali in patria. La notizia, diffusa da '[i]Nasz Dziennik[/i]', ha avuto decine di riprese dai siti di altri media, tra cui '[i]Rzeczpospolita[/i]' e '[i]Radio Maryja[/i]', e blog polacchi, scatenando i commenti di numerosi internauti.

«Per noi è molto importante - spiega Anna Wawrzyniak dell'ambasciata polacca a Roma - che la memoria della Polonia qui sia così viva. A Vicoli vivono solo 300 persone e il loro spazio verde farà pensare da ora in poi a Pilecki e alla Polonia».

Il legame fraterno tra la Polonia e l'Italia non solo è rappresentato negli inni nazionali dei due paesi, dove si citano reciprocamente, ma anche nella comune esperienza risorgimentale negli ideali di Mazzini, soprattutto nella storia dell'ultimo secolo quando si trovarono fianco a fianco a combattere, come dicono i polacchi, «per la nostra e la vostra libertà».

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