Centro storico, concerto tra macerie e polvere

La movida aquilana del dopo sisma ha fatto, fà e farà discutere ancora.

Ieri sera c’è stato un concerto a Piazza Santa Maria Paganica: musica dal vivo, stand con birra e arrosticini cotti sul posto.

Musica a parte, «non è stato uno spettacolo piacevole e che ci si aspetta in una piazza tutta da ricostruire» – hanno detto vari presenti alla serata che si trovavano a passare di lì.

La musica inaspettata, infatti, è stata un vero richiamo per chi sostava su via Garibaldi o lungo il corso.

Il settecentesco Palazzo Ardinghelli interessato dai lavori di recupero e che costituisce uno dei restauri più avanzati ed importanti, il complesso monumentale e la Chiesa di Santa Maria Paganica ancora incerottati dalle impalcature, macerie qua e là insieme alla polvere dei lavori stonavano con il piccolo palco allestito, il gazebo che vendeva bevande, il furgoncino che cuoceva arrosticini e con i fiumi di disinfettanti per “celare” gli spiacevoli odori del centro storico tipici delle zone rosse.

Ecco, questo era lo scenario ieri sera.

«Come è possibile avere autorizzazioni per questo tipo di iniziative in zona rossa?» – si chiede qualche aquilano deluso.

Soprattutto, quello spazio che prevede misure di sicurezza per via dei cantieri, che ovviamente si fermano di notte, dovrebbe restare una zona “delicata” e off limits.

«E’ questa la rinascita che si vuole per la città?».

Parlando con i titolari dei vari locali in centro storico, che hanno investito tutto nelle loro attività, viene fuori tanta amarezza.

C’è chi per ottenere un piccolo permesso, per esempio l'autorizzazione per stabilire tavoli e sedie fuori dal proprio locale, ha dovuto sudare. E c'è anche chi fa un’altra osservazione: «Gli uffici e i negozi devono tornare in centro! Non solo pub e bar! L’Aquila di giorno è un deserto, si vedono solo operai!»

Ieri sera, ovviamente, c'è anche chi si è divertito!

(f.m.)

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