E io pure

di Valter Marcone

Entro spesso nelle chiese che trovo

lungo la strada

e mi fermo a guardare

gli angeli di pietra.

Passa un prete a volte,

un fiore vecchio dai colori sbiaditi

su un altare di plastica a volte

ha un odore insopportabile.

Mi piacciono i falsi e i falsari

e leggo il mondo a volte inquinato

dalla letteratura dove il vento

fa suonare muovendo con il suo respiro

relitti, pietre, ciarpame, lampioni,

manifesti strappati, uccelli, ombre,

l’uccello pianola

che mi canta dentro.

A volte non so che cosa

è vero e che cosa è falso

e io pure potrei farmi cosa,

falsa o vera, vera o falsa

io pure, non lo so.

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