L’Aquila: «Tasse al massimo, una vergogna»

«L'amministrazione comunale porta al massimo le tasse. E' una vergogna spremere ulteriormente i cittadini. Non voteremo mai questi aumenti». E' quanto si legge in una nota congiunta dei consiglieri comunali aquilani di centrodestra Guido Quintino Liris, Emanuele Imprudente, Alessandro Piccinini, Pierluigi Properzi, Roberto Tinari, Vito Colonna, Raffaele Daniele, Luigi D'Eramo, Daniele Ferella e Giorgio De Matteis.

«Se la Sinistra non torna immediatamente sui propri passi - aggiungono i consiglieri di centrodestra - lotteremo in ogni modo e con ogni mezzo perché non sia approvato il bilancio di previsione che verrà prossimamente posto all'attenzione del Consiglio Comunale. Non possiamo accettare che gli aquilani vengano ulteriormente umiliati».

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«L'aumento della Tari (tassa sui rifiuti) - argomentano i consiglieri - è addirittura del 33%; la Tasi (tassa sui beni indivisibili) è portata al massimo (2,5 %); aumenti consistenti riguarderanno l'Imu.

Non riusciamo ad immaginare dove l'amministrazione “sinistra” di questa città trovi il coraggio di chiedere sacrifici così enormi ad una popolazione già in grande difficoltà economica e sociale».

«I cittadini aquilani non ce la fanno più - sottolineano gli undici consiglieri comunali - molti di loro sono ridotti alla canna del gas. I servizi resi in cambio di tasse tanto alte sono imbarazzanti e non giustificano questo atteggiamento meramente ragioneristico della Giunta Cialente. Ci viene risposto che la responsabilità è di Renzi e dei tagli operati da questo Governo a danno degli Enti Locali. Se così fosse, il giudizio sulla Sinistra aquilana non cambierebbe affatto: infatti, la capacità di interlocuzione da parte di questa amministrazione con il Governo Centrale è nulla. Siamo stati abbandonati; è stato scelto di farci morire per asfissia».

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«Non resteremo a guardare - concludono i consiglieri di centrodestra - Tutti i consiglieri che assumeranno su di sé la responsabilità di votare gli aumenti delle tasse saranno considerati nemici dell'Aquila e degli aquilani: ormai il giudizio è vicino».

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