Politica

Marcia funebre di protesta all’Emiciclo

Una nutrita rappresentanza di lavoratori del centro di ricerca per le tecniche irrigue Cotir di Vasto e dell'Associazione regionale allevatori (Ara) d'Abruzzo stanno protestando davanti al palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio regionale, per denunciare «la drammatica situazione economica-finanziaria» che ha determinato, rispettivamente, per i primi stipendi non pagati da 19 mesi per i secondi da 24 mesi.

Al Cotir lavorano 27 persone, all'Ara 64. A rappresentare i lavoratori è stato il segretario regionale Fai Cisl Abruzzo, Feliciantonio Maurizi, il quale ha chiesto un incontro urgente con i vertici regionali.

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«Stiamo protestando per il futuro di due enti regionali che hanno destini comuni, nel corso degli anni la regione ha ridotto drasticamente i trasferimenti, anche complice il ridimensionamento delle risorse statali - spiega Maurizi - Bisogna intervenire subito, innanzitutto per l'Ara, che, senza un provvedimento straordinario della regione, è condannata alla liquidazione».

Maurizi sottolinea che «il Cotir svolge una importante attività di ricerca nel campo agroalimentare, mentre l'Ara ha un ruolo prezioso nel fornire servizi alle imprese zooteniche».

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{{*ExtraImg_243847_ArtImgRight_300x225_}}In scena anche un'altra protesta. Un gruppo di imprenditori titolari di imprese funebri, che ha esposto striscioni e proposto la marcia funebre, sta infatti protestando davanti palazzo dell'Emiciclo contro «il rischio di liberalizzazione del settore», introdotto dalla modifica della legge regionale 41-2012, che la regione vuole operare con un emendamento del consigliere regionale e vice presidente del consiglio Lucrezio Paolini (Idv).

«Nell'emendamento si sostituisce la parola 'disponibilità continuativa e funzionale dell'auto funebre con la semplice 'disponibilità' - spiega il vice presidente Federcofit Abruzzo, Pierpaolo Di Rocco - e così si apre una possibilità del noleggio del mezzo, attivando concorrenza sleale contro chi ha speso anche 150 mila euro per dotarsi di un mezzo. Evenienza, quella del noleggio, illegittima. Questa legge costituisce un illecito, ci deve essere immediata modifica». Sui numerosi carri funebri parcheggiati campeggiano slogan come "[i]basta con le furbate[/i]", "[i]la legge vuole tutelare le famiglie e gli operatori seri o premiare solo i furbi?[/i]", "[i]Paolini, chi ti ha suggerito questo emendamento?[/i]". Tutto tra le note della marcia funebre.

I manifestanti hanno chiesto un incontro ai vertici regionali.

«La legge 41 del 10 agosto 2012 “[i]Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria[/i]” - ha precisato il consigliere regionale Lucrezio Paolini in una nota - obbliga le imprese che esercitano il servizio ad avere, a partire dal 30 giugno, la “disponibilità continuativa e funzionale” di almeno un carro funebre. Nel gennaio del 2014 l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha sancito che non si può obbligare l’impresa ad acquistare il mezzo, ma lo stesso può essere detenuto anche a noleggio o in comodato. Comprendiamo bene le esigenze dei gestori delle grandi imprese che vogliono limitare la nascita di nuove aziende, ma questo contrasta con il legittimo diritto dei cittadini ad avere ampia scelta nell’affidamento di un servizio tanto delicato. La mia speranza è che la concorrenza, oltre che migliorare il servizio, possa anche limitare i costi, che per le famiglie diventano un ulteriore fardello aggiunto alla perdita degli affetti».

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