Adunata degli alpini, la quiete dopo la tempesta

di Fulgo Graziosi

Da poco è stato tirato il sipario sull’ottantottesima Adunata Nazionale degli Alpini, con un plauso che il Sindaco dell’Aquila ha voluto doverosamente rivolgere agli aquilani per l’accoglienza, agli alpini per l’organizzazione e la partecipazione, alle strutture comunali per il coordinamento e l’erogazione dei servizi.

Il discorso dei ringraziamenti, però, è stato preceduto dall’annuncio di un paventato pericolo che la città ha corso per un possibile annullamento della sfilata a L’Aquila. È stato un bell’atto di coraggio. Molto limitato per la verità. Infatti, si è appena soffermato a denunciare le attività denigratorie dei soliti “gufi”. Non va bene. Il discorso bisogna portarlo fino in fondo. Ora che la cerimonia ha chiuso meravigliosamente i battenti, sarebbe quanto mai opportuno cominciare a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Non si è trattato, caro Sindaco, soltanto dei soliti “gufi”. La cerchia degli sciacalli, dei ricattatori, di coloro che avrebbero voluto lucrare sull’evento, di stampo locale e nazionale, è molto più ampia. Forse, se guardi con attenzione, qualche fastidiosa metastasi potrebbe albergare nella casa comunale. Certe persone, che non conoscono perfettamente l’uso e la portata dei termini, farebbero bene a restare in silenzio, perché alcuni manipolatori del pensiero sanno bene come strumentalizzare le parole di troppo.

Abbiamo preso atto dei ringraziamenti elargiti a profusione soltanto a cose fatte. Le analisi, caro Sindaco, andrebbero fatte dall’inizio e, non avendolo fatto, hai commesso un grande errore e te lo dimostriamo, anche perché appare giusto che i cittadini sappiano correttamente quanto è avvenuto a proposito dell’Adunata.

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Hai dimenticato di ringraziare doverosamente, prima di tutto, quello sparuto Comitato che, da qualche anno, si è battuto con tutte le forze per portare a L’Aquila l’Adunata Nazionale degli Alpini. Ha lottato con le unghie e i denti per far valere aspettative e diritti della città e dell’Abruzzo. La dimostrazione di questo impegno sta nel fatto che se l’opera del Comitato fosse stata sostenuta seriamente dalle Istituzioni locali, l’Adunata si sarebbe svolta a L’Aquila nel 2014. Comunque, il Comitato promotore non abbassò la guardia. Preparò con maggiore determinazione e professionalità la richiesta, alla quale i vertici nazionale dell’ANA non ebbero la possibilità di trovare appigli e carenze. La città e l’Abruzzo conquistarono l’assegnazione dell’evento per il 2015 con le sole proprie forze. Non appena fu resa nota la notizia, la città e le Istituzioni non mostrarono entusiasmo, anzi si registrò in giro un preoccupante scetticismo. Le macchine organizzative si misero in moto con molto ritardo e, per fortuna, è andato tutto per il verso giusto.

Le tesi del Comitato furono rese note con tutti i mezzi a disposizione. Venne sottolineata a gran voce l’importanza politico-sociale dell’evento. Venne focalizzato l’affetto che legava gli alpini alla città. Fu posto in evidenza l’effetto che l’Adunata avrebbe potuto provocare con maggiore penetrazione nel tessuto politico-governativo. Fu posto l’accento anche sui risvolti economico finanziari che l’Adunata avrebbe sparso sul territorio. La tesi venne quasi sempre ignorata, ma i risultati, in questo caso dice bene il Sindaco, hanno sconfessato i “gufi” e gli untori delle iniziative fallimentari. Bene.

Sarà appena il caso che Amministratori, gufi, untori e maldicenti prendano atto che più di trecentomila persone, nel momento in cui tornano alle rispettive case e nei giorni successivi, parleranno con decine di cittadini, esaltando il grado di accoglienza, di ospitalità e di affetto che gli aquilani hanno saputo loro tributare. È il tam tam, il passaparola, l’amplificazione di una incisiva pubblicità turistica che, sicuramente, darà degli effetti positivi e tangibili nel tempo senza spendere una lira. Questo fattore potrebbe rappresentare doverosamente la sintesi dell’Adunata Nazionale e la base per la eventuale organizzazione di altri grandi eventi, se si vuole che la città venga ad essere inserita proficuamente nei flussi turistici nazionali e internazionali.

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Il Comitato Promotore non desidera medaglie o etichette. Lascia ad altri questa prerogativa. La più grossa soddisfazione del Comitato è quella di aver portato a L’Aquila e in Abruzzo una delle più belle Adunate, con l’aiuto e il sostegno costante dei soli Alpini della Sezione Abruzzi.

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