Omicidio stradale: «Reato Adesso!»

di Francesca Marchi

Ogni anno in Italia scompare un paese di 4 mila persone. Tante sono le vittime delle strade italiane; 300.000 sono i feriti e oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata.

Le associazioni e i familiari delle vittime non si fermano. Oggi, a partire dalle ore 17, davanti le prefetture di tante città italiane, tra cui L’Aquila, si manifesta per chiedere una data certa per l'introduzione del reato di omicidio stradale.

«Quella che stiamo combattendo è una guerra non dichiarata e noi non indietreggeremo neanche di un passo nel combatterla», afferma Erina Panepucci, vice presidente dell'Associazione vittime incidenti stradali sul lavoro, in partenza per il presidio che si tiene a Roma.

Erina è mamma di Giuseppe Magnifico, morto il 2 ottobre 2005 a L’Aquila. Aveva ventuno anni appena compiuti. A uccidere lui e a lasciare invalido al cento per cento l’amico che guidava l’auto, è stato l’impatto con un’auto che viaggiava ad alta velocità.

{{*ExtraImg_237271_ArtImgRight_300x196_}}«In questi lunghi anni nulla o quasi nulla è cambiato. Alle promesse devono seguire fatti concreti. Noi vogliamo una data certa per l’introduzione del reato di omicidio stradale. Siamo tutti favorevoli a introdurre questo reato per chi si droga, chi si ubriaca sapendo che poi si deve mettere alla guida, o chi non rispetta i limiti di velocità, ma dobbiamo fare di più, dobbiamo imporre l'ergastolo della patente. Una manifestazione quella di oggi che vuole essere un lunghissimo prendersi per mano che unisce tantissime persone in tutte le città d’Italia, un raduno spontaneo per chiedere al premier Matteo Renzi di velocizzare i tempi. Mentre noi continuiamo a chiedere una giustizia con G maiuscola anche per le vittime della strada, loro continuano a tergiversare e sulle strade italiane è inarrestabile lo spargimento di sangue innocente. Chi non legiferando permette ancora che degli assassini rimangano pressoché impuniti diventa complice degli stessi».

Il raduno a L'Aquila, lungo Corso Federico II, davanti alla sede della Prefettura, a partire dalle ore 17.

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