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Spending Review contro la Forestale di Ovindoli, lettera a Renzi

Allarme Presidio Corpo Forestale dello Stato in provincia dell’Aquila. Il Comune di Ovindoli privato di ‘un braccio importante della sicurezza’. Il riordino previsto dal Governo, andrebbe a ledere l’economia, la società e la quotidianità del centro cittadino in provincia di L’Aquila. Il sindaco di Ovindoli, Pino Angelosante, non ci sta e scrive una lettera a Matteo Renzi. Secondo quanto riportato nella nota, «il Comando di Ovindoli sarebbe stato inserito “…tra le articolazioni territoriali ad organico zero e ne è stato conseguentemente disposto l’accorpamento al limitrofo Comando Stazione Forestale di Rocca di Mezzo”.

Una perifrasi dal chiaro stile burocratese che semplicemente, in due parole, sta a significare “soppressione del presidio”».

«Ma – replica il sindaco – la soppressione del Comando di Ovindoli costituisce un paradosso, un’azione contrastante con lo spirito e la deontologia del Corpo. Tagliare questi comandi, nei luoghi dove è naturale che si trovino, costituisce una decisione indiscriminata e poco ponderata».

La lettera integrale:

[i]Caro Presidente,

Mi permetto un tono informale dato il ruolo istituzionale che ci ha accomunato fino a qualche tempo fa.

Scrivo a te per manifestare il mio disagio e disappunto per gli effetti che il mio Comune ha subito e subirà dalla Legge n. 36/2004 concernente il “Nuovo Ordinamento del Corpo Forestale dello Stato”.

Il Comune di Ovindoli si estende su un territorio di 58 chilometri quadri, ricadente per il 95% all’interno del Parco Regionale Sirente Velino. Una notevole altezza sul livello del mare, con vette che si stagliano fino ai 2220 mt, garantisce inverni generosi di neve che rendono la stazione sciistica del Monte Magnola la più rinomata e gettonata del centro-sud Italia.

Gran parte dell’economia si impernia su questa risorsa naturale, accanto a mestieri antichi e tramandati legati alla pastorizia, all’allevamento e all’agricoltura.

Fin dagli inizi del ‘900 il paese ha avuto il suo storico Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato che ha operato sempre in perfetta armonia con il nostro Ente e la comunita’.

Con nota prot. n. 8067 del comandante provinciale, dottor Nevio Savini, lo scorso 15 aprile sono venuto a conoscenza del piano di riordino dei comandi e delle stazioni forestali nella Provincia dell’Aquila.

Se in un primo momento Ovindoli pareva essere “salvo” dai tagli, oggi la direzione di marcia sembra ormai tracciata. Il Comando infatti, come si legge, è stato inserito “…tra le articolazioni territoriali ad organico zero e ne è stato conseguentemente disposto l’accorpamento al limitrofo Comando Stazione Forestale di Rocca di Mezzo”.

Una perifrasi dal chiaro stile burocratese che semplicemente, in due parole, sta a significare “soppressione del presidio”.

Sono convinto, da amministratore pubblico con più di 15 anni di esperienza, che in Italia ci sia bisogno di una riorganizzazione della macchina pubblica e le misure messe in atto dal governo che rappresenti vanno, in molti casi, nella direzione giusta.

Ma permettimi di palesarti alcune mie riflessioni e perplessità.

Senza dubbio, per innescare il processo di review, si deve iniziare a tagliare da qualche parte; le scelte, però, devono essere mirate ed individuate con criterio e razionalità.

La mission del Corpo Forestale dello Stato è quella di impegnarsi nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare.

Alla luce di ciò converrai con me, dunque, che la soppressione del Comando di Ovindoli costituisce un paradosso, un’azione contrastante con lo spirito e la deontologia del Corpo. Tagliare questi comandi, nei luoghi dove è naturale che si trovino, costituisce una decisione indiscriminata e poco ponderata.

Un paese ancora incontaminato, scrigno di bellezze naturali e faunistiche di inestimabile valore, non DEVE assolutamente essere privato delle azioni di salvaguardia e dei programmi di tutela messi in atto da tale Istituzione.

Sebbene condivido la ratio dalla quale scaturiscono i processi di riorganizzazione ed ottimizzazione delle strutture e delle risorse, processi ai quali il mio Comune si è prontamente adeguato accingendosi ad intraprendere un percorso di accorpamento di funzioni e servizi con i comuni limitrofi, non riesco a dissimulare la mia delusione nel vedere “salvati” Comandi di paesi contigui ad Ovindoli, poco rilevanti dal punto di vista paesaggistico e per i quali il mantenimento della sede comporta, inoltre, ingenti costi di locazione, non previsti invece per la stazione di Ovindoli da sempre di proprietà del Corpo Forestale ed oggetto di recentissima ristrutturazione.

Sorge spontanea, quindi, una domanda: quali benefici produrrà la chiusura del presidio ovindolese in termini di costi e praticità sul controllo del territorio?

La mia impressione, spero di essere smentito, è che l’individuazione dei Comandi da salvare sia fatta più per “sponsorizzazione politica” che per effettive esigenze territoriali.

Se dovesse prevalere questa logica, un paese di 1200 anime, con soli 900 votanti, non avrà mai voce in capitolo.

Mi rifiuto di credere questo, perché è inopportuno e poco morale privilegiare provvedimenti dal sapore propagandistico a scapito delle comunità.

Faccio appello, perciò, alla tua sensibilità di “Sindaco d’Italia”, affinchè il processo di riorganizzazione ed ottimizzazione strategica segua esclusivamente logiche sensate e funzionali, assecondando le reali ed effettive necessità delle contingenze territoriali.

Certo che terrai in debita considerazione questo mio appello,

Cordialmente ti saluto[/i]