Politica

Don Chisciotte a tutto campo

Signore mio, ho sperato tanto che la presenza in Giunta di un ex Pm di consumata esperienza avesse potuto portare un po’ di tranquillità nella impegnata mente di “[i]El Ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha[/i]”. Mi sono solamente illusa. Un elemento così effervescente non può restare inattivo. Ha bisogno di muoversi, di esplodere, di raccogliere e lanciare sfide al mondo, con o senza l’aiuto di Sancio Panza, o dei profeti. Per un momento ho avuto la sensazione della pace, della quiete, della riflessione. All’improvviso, con un colpo di speroni ha spronato il suo ronzino, è andato all’attacco dei costruttori abusivi delle casette di legno dell’emergenza post sisma, invitando il suo Vice a mettere in moto tutte le procedure di legge necessarie: ordinanze di demolizione, denunce penali per abusi edilizi, confische, ammende e multe varie. Era tutto pronto. Poi, all’improvviso, la decisa rivolta di una parte della “minoranza” che opera insieme alla “maggioranza”. Perché avviene tutto questo nella nostra città?

Mia cara, tu dovresti sapere bene che, ogni tanto, per fortuna c’è ancora qualcuno che ragiona e, oltretutto, ricorda i giorni dell’emergenza. Molta gente fu incoraggiata a realizzare costruzioni provvisorie in legno, anche su terreni sottoposti a vincolo e senza il titolo di proprietà. Queste casette sono state dotate di tutte le utenze, compresi gli allacci alla fognatura. Quindi hanno acquisito tutti i diritti per una eventuale sanatoria che, proprio il Comune, aveva ipotizzato a suo tempo con l’allestimento di una proposta di delibera, fortunatamente ritirata in tempo per evitare paurosi scivoloni. Alcuni giovani consiglieri, che non hanno memoria corta, hanno chiesto al Vice massimo, in maniera perentoria, di fermare la macchina dell’inquisizione per evitare una guerra civile dai risvolti pericolosi. Secondo il mio punto di vista, hanno fatto bene.

Signore, non credo che abbiano fatto tanto bene. Appena si è sparsa la notizia, quelli del progetto CASE, ai quali sono state richieste cifre iperboliche per il pagamento delle utenze e dei fitti degli alloggi occupati, hanno preso immediatamente la palla al balzo. Attraverso i comitati, immediatamente formati, hanno gridato: “se si dovessero fermare le ordinanze di demolizione e di confisca delle case abusive, vogliamo che lo stesso provvedimento venga adottato per la riscossione delle utenze e dei fitti arretrati”. Hanno ragione. Non si possono usare due pesi e due misure per gli stessi terremotati.

Signora mia, se Don Chisciotte non avesse avuto fretta di far mettere a carico del Comune la gestione del progetto CASE, per questioni meramente elettorali, forse, allo stato dei fatti, qualche annualità di fitti e bollette se la sarebbe accollata lo Stato. Non sarebbe stato possibile?

Signore mio, cosa volete che vi dica. Sarebbe stato certamente possibile. A chi volete che lo vada a raccontare? Alla nuova Giunta? Non è cambiato nulla. Solamente qualche musicante. La musica, però, è sempre la stessa. Non vi pare?

Mia devota vedova, personalmente sono stato sempre convinto. Qua non si muove paglia che Don Chisciotte non voglia. Guarda cosa sta accadendo all’aeroporto. Prima ha detto che c’era un complotto regionale per non farlo fare. Poi, ha messo nel mucchio anche l’ex ministro Lupi. Ha minacciato pure di fare un referendum. Fortunatamente si è fermato subito. Qualcuno gli ha fatto fare quattro conti. Non sarebbero andati a votare neppure quelli che hanno chiesto di ritirare le dimissioni da Sindaco, perché si sarebbe scoperto che non sono stati mai tremila. Infine ha dichiarato che non tutti, come gli aquilani, hanno uno scalo aereo a costo zero. Dopo qualche giorno, in pieno consiglio comunale, distrattamente ha affermato di aver erogato più di due milioni di euro per realizzare la grande struttura (a costo zero). Oggi ha scritto alle agenzie per organizzare le “Via Crucis”. Intanto, non è stato possibile conoscere quanti biglietti ha venduto nella precedente campagna. L’ultima trovata: la visita dell’Ex Democristiano convertito al Pd, il ministro Franceschini. In cinque anni ricostruiremo, insieme, il centro storico della città. Speriamo che non crolli come le mura di Pompei. Non chiedermi di richiamarti. Non lo farò fino a quando Don Chisciotte non finirà i lavori dentro le mura. E così sia.