Politica

Cialente-Pride, domani il giorno decisivo

di Antonella Calcagni

Domani il primo cittadino dimissionario, Massimo Cialente potrebbe annunciare la sua intenzione di tornare alla guida del municipio in conferenza stampa.

Le dimissioni, tuttavia, potrebbero essere ritirate formalmente solo alla fine di un percorso di confronto che culminerà con l’annuncio ufficiale del sindaco in occasione della seduta di un consiglio comunale che si terrà la prossima settimana.

Dunque se la decisione di dimettersi è stata presa da Cialente in solitudine, la determinazione di tornare in sella sarà un atto condiviso con il centrosinistra, così come la maggioranza vuole. Ossia, il segnale di un nuovo corso di partecipazione che questa volta il primo cittadino, accusato troppo speso di essere un uomo solo al comando, dovrà mantenere.

A chiedergli di fare dietrofront è stata la maggioranza di centrosinistra in occasione di una riunione durante la quale ieri è intervenuto a grande richiesta proprio il primo cittadino. «Il sindaco non è un ostacolo, anzi senza di lui gli attacchi contro la città orfana sarebbero addirittura aumentati», questa la tesi del centrosinistra attraverso la voce del vice sindaco Betty Leone «Pur apprezzando il gesto di grande dignità del sindaco, è evidente che questo ha reso la città più debole e più esposta ad attacchi di ogni tipo – scrive il vice sindaco - Il centro sinistra chiede dunque al sindaco di tornare sui suoi passi, anche alla luce del messaggio, forte e inequivocabile, venuto dalla grande manifestazione di venerdì scorso, quando in migliaia i cittadini gli hanno chiesto di restare. La città ha bisogno di un'amministrazione nella pienezza delle sue funzioni, per difendersi da attacchi pesantissimi che possono celare interessi economici macroscopici legati alla ricostruzione».

A comporre il puzzle del nuovo percorso è stato ieri il presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti, che ha sottolineato la volontà di convocare il consiglio comunale sulla situazione politica attuale, benché «ai sensi dell’articolo 53 del Testo unico degli enti locali (Tuel), il passaggio consiliare non è ritenuto necessario e vincolante ai fini della decorrenza dei 20 giorni che la legge prevede per la validazione delle dimissioni del sindaco e il conseguente scioglimento del Consiglio – spiega - Nonostante, dunque, il parere della Prefettura mi sollevi da tale obbligo, alla luce delle richieste di cui parlavo all’inizio e dell’istanza ufficiale fattami pervenire dai gruppi consiliari di centro sinistra già all’indomani delle dimissioni del sindaco Cialente, intendo procedere alla convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulla situazione politica al Comune dell’Aquila, dopo aver riunito la Conferenza dei Capigruppo».

Sempre nella giornata di ieri invece il consigliere Roberto Tinari stigmatizza i toni alti usati dalla senatrice Pezzopane.