Attualità

Giornalista ucciso per libertà d’informazione

Risoluzione in Consiglio regionale d'Abruzzo per ricordare il giornalista Antonio Russo a tredici anni dalla morte.

Il documento, presentato dal consigliere Ricardo Chiavaroli, verrà discusso nella seduta di martedì prossimo, 15 ottobre all'Emiciclo.

Antonio Russo, nato a Chieti nel 1960, il 16 ottobre 2000 fu ucciso da ignoti a Tblisi (Georgia). All'origine dell'assassinio, ricorda la risoluzione, probabilmente «le sue denunce delle azioni cruente compiute dai militari russi contro la popolazione civile della Cecenia» dove si trovava come corrispondente di guerra per Radio Radicale.

Con la risoluzione si invitano la Giunta regionale e il Consiglio d'Abruzzo a promuovere «iniziative dirette o attraverso il sostegno alla Fondazazione Antonio Russo o altre associazioni private» per ricordare la figura del giornalista, affinché dall'Abruzzo «si affermi un messaggio di pace, di difesa dei diritti umani e civili e del valore imprescindibile della verità nell'informazione».

Nel documento Chiavaroli ricorda anche che Russo fu, tra l'altro, «l'unico giornalista straniero a restare a Pristina nel 1999 per documentare in esclusiva le terribili fasi seguenti all'ordine di evacuazione emesso dalla Serbia all'avvio dell'invasione militare del Kosovo».