Politica

Comune, ecco il bilancio di previsione

di Antonella Calcagni

É stato approvato con 19 voti favorevoli e 4 contrari, dopo un lungo dibattito in aula il bilancio di previsione del Comune dell'Aquila. I quaranta emendamenti presentati all'inizio della seduta sono stati ritirati lasciando in piedi solo quelli tecnici.

Dunque, l'aria pesante di maggioranza allo sfascio che si respirava in commissione alla vigilia della seduta è repentinamente cambiata; i consiglieri della politica della fontanella, che avevano sfoderato i soliti emendamenti pro-feudo, delegittimando di fatto l'assessore alle Opere Pubbliche Alfredo Moroni, e coloro che nel Pd avevano fatto i capricci in segno di protesta per l'assessorato andato in fumo, ci hanno ripensato.

In Bilancio è stata inserita anche la previsione di spesa per la Tares che sostituisce la Tarsu: il costo del servizio di è 14 milioni e mezzo di euro, di cui 8 milioni e tre a carico degli attuali contribuenti aquilani; la differenza la coprirà lo Stato. La nuova tassa dovrebbe scattare in autunno, ma il Comune chiederà comunque una deroga per far slittare la nuova imposta al 2014. Al momento quella inserita è una aliquota base che varia oltre che in virtù dei metri quadrati anche in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

Le utenze sono solo 22 mila rispetto alle 33 mila ante sisma. Una famiglia di 4 persone che abita in 100 metri quadrati pagherà 346 euro di Tares (138 per 100 mq più la quota variabile di 233 euro). Da sei a più componenti si pagherà 446 euro. Una persona sola che abiti sempre in una casa di 100 metri quadrati pagherà 155 euro, una coppia arriverà a 241 euro. In apertura dei lavori, il Presidente Carlo Benedetti, ha salutato gli assessori neo eletti, Emanuela Di Giovambattista Pd) e Giancarlo Vicini, ringraziando il lavoro svolto finora dai dimissionari Pezzopane e Fanfani.

A seguire, il vice presidente del Consiglio Comunale Ermanno Giorgi (gruppo misto) ha annunciato le sue dimissioni da vice Presidente in rotta i collisione contro la maggioranza. A pesare sul bilancio sono ancora una volta i debiti delle spa: sul centro turistico, con un emendamento dell'ultimo minuto, sono stati raggranellati solo 600 mila euro appena sufficienti per i lavori più urgenti. Ettore Di Cesare ha chiesto se la somma sarà sufficiente per accedere ai 15 milioni della delibera Cipe come pretende Invitalia, secondo il sindaco sì.

Per ripianare il bilancio si pensa addirittura alla vendita di beni di proprietà del Centro turistico. Fra le altre poste in bilancio: ci sono 70 mila euro per la capitale della Cultura, 40 mila per le città gemellate, 110 mila per la cultura. Dall'opposizione, Luigi D'Eramo ha parlato di bilancio vuoto e “fotocopia” di quello dello scorso anno.