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Berlusconi: audience, consensi e consigli

Chi ha vinto la sfida con Santoro? «Bisogna chiederlo agli altri, da protagonista dico che la risposta è stata positiva nei miei confronti». Ospite di ‘Adnkronos confronti’, Silvio Berlusconi commenta così il suo intervento a ‘Servizio pubblico’ che è stato seguito da nove milioni di persone e rimarca «l’eccezionale dato del 33% di ascolto con punte di oltre il 50%» di ieri sera. Un «risultato imprevedibile da parte di tutti».

Il Cavaliere, quindi, spiega che con i suoi interventi tv intende soprattutto far capire un messaggio: «O si cambia l’architettura costituzionale oppure l’Italia rimane ingovernabile. E’ un messaggio da dare agli elettori fondamentale, anche la sinistra – esorta – in campagna elettorale si impegni su questo». Non solo. L’ex premier invita il centrosinistra «a spiegare agli italiani di concentrare il voto sui grandi partiti». E si dice «disponibile» al dialogo con la sinistra sulle riforme che interessano il Paese. «Ritengo logico che le due parti in campo possano trovare l’accordo su alcuni punti nell’interesse del Paese», salvo poi, puntualizza, tornare ai ruoli di maggioranza e opposizione.

Quanto ai sondaggi di cui è in possesso il Cavaliere, le liste che si richiamano a Mario Monti sono «al 10/11 per cento», mentre rispetto al centrodestra la coalizione di centrosinistra è «avanti di sette punti».

L’ex premier, riferendosi sempre ai sondaggi, parla delle liste Grillo al 12% e di Rivoluzione civile di Antonio Ingroia al 4,5%. «Ingroia ha stupito tutti, sta intorno al 4%» ma, obietta, chiedo però se «sia giusto che si consenta a un magistrato che si è fatto pubblicità» con inchieste importanti «poi scenda in politica da protagonista». L’inchiesta di Ingroia sulla trattativa tra Stato e mafia? «Io non ho nessuna conoscenza di questa trattativa». Quanto al coinvolgimento di Marcello Dell’Utri, Berlusconi dice: «Questo è il risultato portato delle posizioni della sinistra, in magistratura ci sono teste calde che usano la giustizia per scopi politici. E’ risibile pensare che Dell’Utri abbia avuto un ruolo in qualsiasi trattativa», sottolinea il Cavaliere.

Parlando poi delle liste, il Cavaliere non anticipa nomi, ma fa sapere che non sarà candidato «chi ha una condanna definitiva», mentre le altre situazioni si dovranno «valutare nel merito». Poi il Cavaliere ammette che gli sarebbe piaciuto avere Valentina Vezzali nelle sue liste. «Nessuno di noi – sottolinea – le ha fatto un’offerta, dai contatti avuti, anche se solo televisivi, mi sembrava piuttosto interessata alla vita politica, ma non le telefonerò, perché se ha già dato una parola manterrà l’impegno».

Entrando quindi nel programma del Pdl il Cavaliere ha annunciato che «dobbiamo approfondire, stiamo studiando», la proposta di due sole aliquote Irpef. L’obiettivo della riforma fiscale è quello «delle due aliquote Irpef del 23 e del 33%». Indicando poi quelli che sono gli interventi già decisi ha ribadito: «Via l’Imu sulla prima casa, no all’aumento dell’Iva, tendenzialmente azzeramento in cinque anni dell’Irap con priorità per le piccole imprese», puntando ad una «diminuizione della pressione fiscale di un punto all’anno». Tutto questo «mettendo le mani sulla macchina dello Stato, che prevede una spesa globale di 800 miliardi all’anno».

Il redditometro ha creato un «clima di ansia, di preoccupazione, di paura». L’ex premier ricorda poi «i blitz» in varie località italiane che hanno portato «un’atmosfera che è di violenza nei confronti del contribuente, che credo debba essere cambiata». L’obiettivo del centrodestra perciò è «un fisco amico e non nemico del contribuente con assistenza preventiva», che porti a «consigli», con la condizione che «non debbano essere più discussi».

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