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Srour: “In Siria il popolo ama Assad”

Una visione fuori dal coro quella dell’ex assessore regionale, Mimmo Srour, siriano doc che vive con estrema preoccupazione le ultime vicende del Paese culla del cristianesimo dilaniato dalla guerra.

«Oggi Assad è un elemento di equilibrio. Il regime va cambiato ma in modo democratico. Tuttavia la democrazia non può essere esportata dai Paesi del Golfo o dagli Usa come è accaduto nelle altre Nazioni del mediterraneo», sostiene.

I parenti di Mimmo Srour ora sono sulla costa dove sono confluiti anche i circa 900 mila siriani delle zone interne dove imperversa la guerra civile. Un conflitto che secondo Srour non appartiene alla maggior parte del popolo siriano che vuole semplicemente vivere in pace.

«Rispetto agli altri Paesi del mediterraneo, la Siria oltre ad essere la culla della civiltà cristiana, lascia convivere al suo interno ben 19 confessioni legate alle religioni islamiche e cristiane. Le minoranze rappresentano il 35% della popolazione fra cui molti sciiti».

Per l’ex assessore il problema non è Assad: «Quelli che combattono contro il regime siriano vengono da fuori. La regià può essere attribuita all’Arabia Saudita al Quatar e agli Usa sullo sfondo. Dall’altra parte invece la Russia vorrebbe subito una soluzione politica al conflitto, anche perché è preoccupata per i suo confini e per l’effetto di emulazione che il caso Siria potrebbe scatenare anche nella federazione».

I media non aiutano, imperversa la propaganda di network “made” Arabia Saudita che forniscono visioni distorte della situazione. Insomma in Siria non c’è una rivoluzione di popolo come si vorrebbe far passare, ma un eccidio per motivi geo-strategici.

«Stiamo attenti – mette in guardia Srour – Perchè dopo questa “primavera” che tale non è; quando consegneremo i Paesi del mediterraneo,gli stessi che ora hanno la regìa di questi cambiamenti potrebbero avere mire sull’Italia». La verità è che decine e decine di morti, come racconta Sorur, ci sono ogni giorno.

«Nessuno parla delle stragi kamikaze – e delle uccisioni dei bambini. Io ho conosciuto Assad – sua moglie è inglese. Accompagnava, prima della guerra, ogni giorno personalmente i suoi figli a scuola». Insomma, la gente non lo detesta, forse lo ama.

A.Cal.