Attualità

Cresa, calo livelli produttivi

L’indagine del Cresa riguardante il terzo trimestre 2012 è stata condotta su 435 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. I risultati della rilevazione mostrano che continua la fase di flessione attraversata dal sistema manifatturiero regionale, considerando che gli indicatori congiunturali e tendenziali sono di segno negativo.

Su base trimestrale, dopo una breve parentesi, tornano di segno negativo produzione (-7,7%), fatturato (-6,6%) e ordinativi nazionali (-5,6%). Anche la capacità competitiva sui mercati internazionali sperimenta una battuta d’arresto (fatturato estero: -3,2%; commesse estere: -3,5%).

A livello tendenziale gli indicatori relativi al mercato nazionale rallentano la loro flessione: produzione (-5,3%), fatturato (-3,9%), ordini interni (-3,7%). Quelli riguardanti i mercati esteri sono in fase di peggioramento: fatturato estero (-4,3%), ordinativi esteri (-2,3%).

L’andamento dell’occupazione peggiora sia dal punto di vista congiunturale che tendenziale (rispettivamente -1,3% e -2,7%). Le previsioni a sei mesi sono pessimistiche. Tutti i settori hanno fatto rilevare un calo dei livelli produttivi: molto pesante quello congiunturale di metalmeccanica, mezzi di trasporto e chimica e quello annuale della lavorazione dei minerali non metalliferi.

Anche l’andamento dell’occupazione sia trimestrale che annuo risulta per tutti negativo, ad eccezione dell’alimentare e della chimica che mostrano lievi incrementi tendenziali.

Le piccole imprese (10-49 addetti) hanno mostrato variazioni tendenziali peggiori della media regionale in tutte le principali variabili, con la sola eccezione delle vendite e commesse all’estero. Pesante è il calo dei livelli occupazionali di cui non si prevede miglioramento nei prossimi mesi. Le medie imprese (da 50 a 249 addetti) continuano mostrare maggiori elementi di solidità: sono le uniche a far registrare un lieve incremento tendenziale degli ordini dall’estero.

Il Cresa sottolinea il peggioramento diffuso di tutti gli indicatori su base trimestrale. L’occupazione mostra una maggiore capacità di tenuta su base annuale parzialmente contraddetta dall’andamento congiunturale (-2,2%). Il clima di opinione relativamente ai prossimi sei mesi è pessimistico.

Le grandi imprese (con oltre 250 addetti) mostrano risultati negativi in entrambi gli orizzonti temporali con l’unica eccezione degli ordini interni che registrano un incremento di circa il 5% su base congiunturale.

Il calo dell’occupazione è più intenso rispetto alle altre classi dimensionali. Le previsioni sono particolarmente negative per tutte le variabili rilevate. L’andamento nei due diversi profili temporali à stato generalmente negativo (fatta eccezione per la provincia di Pescara).

Su base annua in termini di volumi prodotti le perdite sono risultate piuttosto consistenti nelle imprese teramane penalizzate soprattutto dall’andamento della domanda interna. Anche L’Aquila e Chieti hanno fatto registrare flessioni importanti nei livelli produttivi e nel fatturato. Il clima di opinione degli imprenditori è diffusamente negativo.

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