Politica

Registro unioni civili, c’è la delibera

Appello per L’Aquila ha depositato una proposta di delibera per l’istituzione di un registro per le unioni civili. Un registro che evoca subito la questione delle coppie omosessuali, ma di fatto  «l’ iniziativa non ha nulla a che vedere con i matrimoni o adozioni per coppie gay – ha spiegato subito il capogruppo di Appello per L’Aquila Ettore Di Cesare -. Potranno iscriversi al registro due persone maggiorenni di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti da almeno un anno nel Comune dell’Aquila e coabitanti almeno dallo stesso periodo di tempo, non legate tra loro da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione e tutela, ma da rapporti affettivi o di reciproca assistenza».

Si tratta di una iniziativa facente parte del programma di Appello per L’Aquila che intende presentare ogni mese una proposta di delibera sui punti del programma. Secondo Di Cesare, gli interventi dell’amministrazione comunale nei temi della casa, sanità, politiche sociali e trasporti dovranno tenere conto di questa nuova forma di unione. «Si tratta di far germogliare il seme gettato con forza dal terremoto», ha affermato la professoressa Giuseppina Pitari ricordando il problema dei numerosi single che per fare richiesta di un alloggio del progetto Case  e Map si sono aggregati ad altre persone, amici o parenti. «Si tratta solo di riconoscere questo diritto», ha aggiunto.

Anche lo storico aquilano Walter Cavalieri ha detto la sua sostenendo che l’iniziativa costituirebbe un «grosso salto di qualità nella gestione dell’attuale amministrazione che riconoscerebbe che il cittadino non è solo un numero, ma un individuo portatore di diritti. Sarebbe un piccolo passo per pensare anche di riservare una quota degli alloggi Case ai padri separati».  

La proposta di delibera approderà in commissione e  Consiglio comunale solo tra qualche mese.

ENRICO PERILLI CONSIGLIERE COMUNALEFED – PRC – «Condivido pienamente l’iniziativa intrapresa dal collega consigliere Ettore Di Cesare, di Appello per L’Aquila, riguardo alla proposta di deliberazione per l’istituzione, nel Comune dell’Aquila, del registro delle unioni civili. Si tratta di un passo importante che, nel 2012, non è più rinviabile,  verso la modernità e per il riconoscimento, almeno in sede comunale, di diritti fondamentali dei cittadini. Un’iniziativa che era prevista, peraltro,  dal programma di mandato del sindaco Cialente, condiviso dall’intera coalizione di centro sinistra e, dunque, in linea con i valori fondanti e con gli obiettivi dell’amministrazione e delle forze politiche che la compongono e la sostengono. Sarà importante la fase di condivisione e concertazione, come annunciato dallo stesso Di Cesare, rispetto a una materia di grande attualità e a un problema che riguarda la quotidianità di migliaia di cittadini. La delibera, sono certo, avrà il giusto sostegno in consiglio comunale e il conseguente via libera dell’assemblea».

LUCIA PANDOLFI CONS. PROV. IDV – «Sostegno alla proposta di delibera presentata al Comune dell’Aquila dalla Lista Apopello per L’Aquila. Sono fortemente convinta della validità della proposta mirata all’istituzione del registro per le unioni civili. Sicuramente questa iniziativa dopo quelle di maggiore rilevanza avvenute nel comune di Napoli e di Milano segnerà un passo importante nella nostra città capoluogo. L’esperienza del terremoto ci ha insegnato giustamente quanto sarebbe stato importante e utile avere un registro già attivo. Il rispetto dei diritti civili non è certo una invenzione o uno strumento politico  ma è esclusivamente dettato dalla nostra Costituzione nel cui rispetto si dovrebbe arrivare ad unificare le scelte del nostro Paese. Quella dei diritti della persona è una battaglia che deve per forza essere condivisa da tutti, politici e non, laici o cattolici. L’Idv sicuramente può rivendicare iniziative e proposte di legge anche sul pieno riconoscimento dei matrimoni gay e comunque quale paladino nella difesa dei diritti civili. Quale potrebbe essere un attestato migliore per la certificazione di un Paese democratico se non quello del riconoscimento di ogni tipo di diritto umano? Per questo auspico un percorso costruttivo ma breve per l’iter di approvazione di questa proposta di delibera che sicuramente potrebbe essere la delibera tipo da adottare anche negli altri Comuni e che comunque segnerebbe una tappa importante anche se non risolutiva per tante persone Auspico inoltre che in questa occasione la responsabilità istituzionale prevalga sull’opportunità o meno di legare il tutto ad un concetto di voti  ma che prevalga il rispetto della dignità umana di qualsiasi genere essa sia».

ROBERTO TINARI, GRUPPO “L’AQUILA CITTÀ APERTA” – «Credo che l’operazione di immagine sull’istituzione del registro comunale delle unioni civili,  proposta dal collega Consigliere comunale Ettore Di Cesare, sia da bocciare sonoramente. Ridare slancio alla ricostruzione della Città, passando per un provvedimento del genere, credo che sia una delle iniziative più fumose e inutili. Iniziative che questa città non merita. I Cattolici presenti in Consiglio comunale devono essere decisi e fermi nel votare contro un’operazione del genere, che non fa altro che svilire e svanire il lavoro di ricostruzione anche sociale della nostra città, che ci aspetta nei prossimi anni. La famiglia – lo ricordo a tutti – ha un ruolo sociale e civile evidente, il suo benessere complessivo si riversa positivamente sull’intera società e questo è indubbio. Per  tale ragione la famiglia va difesa e  sostenuta soprattutto  in questo periodo di chiara difficoltà. Quindi, dinanzi a queste proposte improbabili, occorre fermezza  e serietà morale per dare sostegno  all’istituto della famiglia, di fronte ad attacchi esclusivi simbolici e d’immagine, privi di qualsiasi fondamento sociale. Istituire un registro per avere  magari diritti e privilegi sull’assegnazione alle case ATER o vedersi riconosciuti una serie di diritti che sarebbero altrimenti preclusi è una cosa. Fondare un registro basato sulla “famiglia ” è cosa ben diversa. Porre sullo stesso piano o sferrare subdoli attacchi alla famiglia  fondata sul matrimonio di un uomo con una donna è inconcepibile. Le unioni di fatto costituiscono un modello basato su una sostanziale provvisorietà dei legami, che si fonda  su una responsabilità presa solamente in parte, con assunzione spesso solo di diritti e non di doveri. Promuovere le unioni di fatto significa esporre a tanti rischi i figli, perché l’unione di fatto è  per sua natura  provvisoria e legittima forme nascoste di poligamia, con tutte le conseguenze che ne discendono. Se oggi i giovani sono sbandati è anche colpa di questa forma di pensiero, che è alla base di un mondo dove tutto è instabile insicuro e precario. Ritengo pertanto profondamente sbagliato trattare i “quasi matrimoni” come fossero un vero matrimonio. Anche perché quest’ultimo è fondato su una serie precisa di diritti e di doveri, che i liberi conviventi hanno abiurato proprio nel momento stesso in cui hanno voluto esprimere il diritto ad una libertà libertà costituzionalmente garantita. Soltanto un’unione stabile e impegnata tra uomo e donna permette un futuro equilibrato e sicuro alla società aquilana che andremo a fondare. E’ pacifico che ogni essere umano infatti necessiti di certezze e di stabilità per costruire i suoi rapporti affettivi e sociali soprattutto per i nascituri. Si costruisce per rafforzare e mantenere, non per fare tentativi e poi abbandonare e distruggere ciò che si è costruito, lasciando indietro solo fango e disperazione. Se tale iniziativa dovesse andare avanti e riscuotere consensi anche dall’Amministrazione attiva, ciò sarà solo ed esclusivamente perché tale operazione è figlia dei “debiti” elettorali  che in qualche modo la Giunta Cialente ha accumulato con una certa parte dell’elettorato che l’ha sostenuto. Ma non sarà mai il pensiero della nostra Città».

SEL,’ANCHE NOSTRO CONTRIBUTO NEL PROGRAMMA DI MANDATO’ – «Abbiamo con piacere letto in questi giorni le proposte fatte da aLtre forze politiche di questa città sull’istituzione di un registro per le coppie di fatto.

Il riconoscimento delle coppie fatto o convivenze, a prescindere dal sesso dei componenti, e’ una delle battaglie che SEL ha da sempre condotto a livello nazionale ed in tutte le realtà locali dove e’ presente; sono molte le realtà che, grazie anche al nostro contributo, hanno già approvato regolamenti comunali; in questi giorni si sta concludendo l’iter al comune di Cagliari.

SEL ha dato il suo contributo su questo aspetto anche nella formazione pubblica del programma elettorale della coalizione di centrosinistra e in quello di mandato del sindaco a L’Aquila contribuendo ad inserire questa problematica tra gli obiettivi della legislazione (1q).

Noi pensiamo che questo paese e la nostra città siano ormai maturi per affrontare questa discussione e trovare una soluzione adeguata a un paese civile.

Non si può procedere su questi temi con una discussione tutta interna al consiglio comunale per iniziativa di singoli consiglieri.

Temi come questo debbono ancora più degli altri entrare in discussioni pubbliche nella città ed essere portati in consiglio da un movimento che rifletta in generale sui diritti civili per poter costruire un consenso che vada oltre l’attuale maggioranza.

La discussione dovrà partire dall’impegno che la maggioranza si è assunto a utilizzare gli strumenti di partecipazione attiva dei cittadini per favorire la costruzione di una piena e compiuta democrazia, impegnandosi a difendere e sviluppare i diritti civili e sociali e a garantire medesime opportunità di accesso ai servizi e al riconoscimento dei diritti per tutti i cittadini indipendentemente dalle scelte individuali, dalle questioni etiche, ideologiche e religiose.

Siamo pertanto disponibili a partecipare a tutte le iniziative che nasceranno in questa città per costruire questo percorso e ci impegniamo a proporne noi stessi».